“Un’altra giornata di terrore e di sangue […]. Un commando di Prima Linea composto da sette persone dopo aver sequestrato cinque persone in un bar di Via Millio ha teso un agguato alla polizia telefonando in Questura: ‘Venite abbiamo preso un ladro’. Quando la polizia è arrivata i terroristi hanno aperto il fuoco. Nello scontro […] uno studente di 18 anni, Emanuele Iurilli, che rincasava, ha perso la vita.”
Così scriveva La Stampa , il 10/03/1979, il giorno dopo i tragici avvenimenti di Via Millio, ripercorsi ieri nell’incontro svoltosi nella Sala consiliare della Circoscrizione 3 della città di Torino con l’introduzione del presidente di Circoscrizione Francesco Daniele, e il contributo dei Testimoni dei fatti: l’allora Sindaco Diego Novelli e il PM di turno quel giorno, un giovane Francesco Gianfrotta, Presidente della sezione GIP del Tribunale di Torino solo fino allo scorso 31/12/2015 . Le loro parole hanno reso il servizio alla memoria che solo chi ha vissuto per esperienza diretta i fatti può restituire, e descritto la deriva di un ‘progetto rivoluzionario’ che una morte ‘assurda’ come quella del giovane studente torinese, spietatamente racconta. Non ‘tragici incidenti’ non ‘errori tecnici’, ha ricordato Gianfrotta, solo una ‘inesauribile spirale di violenza’ che quel 1979 aveva ormai raggiunto.
Gli studenti dell’Istituto tecnico aeronautico Carlo Grassi hanno chiuso l’incontro con un omaggio a Emanuele: la lettura di alcuni brani da Una questione privata e Partigiano Johnny di Beppe Fenoglio, l’autore sul quale Iurilli stava preparando la sua tesina di maturità; una poesia; il video sul ‘come eravamo’ in quel 1979 Vedi il video su youtube